Trump Adotta un Tono Conciliatorio Verso la Cina: Segnali di Distensione
- Filippo Sala

- 20 ott
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In un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il Presidente Donald Trump ha sorpreso gli osservatori con dichiarazioni che segnano un netto cambio di tono. Durante un'intervista trasmessa su Fox News il 19 ottobre 2025, Trump ha affermato di "non voler distruggere la Cina" e ha descritto il Presidente cinese Xi Jinping come "un leader intelligente, aperto a un accordo". Queste parole rappresentano un segnale di distensione che potrebbe alleviare le pressioni geopolitiche e influenzare positivamente il sentiment dei mercati internazionali, come già osservato nelle reazioni borsistiche immediate.
Il Contesto delle Dichiarazioni: Dalla Minaccia alla Diplomazia
Le affermazioni di Trump arrivano in un momento critico della guerra commerciale USA-Cina, che ha visto un'escalation nelle ultime settimane. All'inizio di ottobre, Trump aveva annunciato tariffe aggiuntive del 100% su beni cinesi e restrizioni software, in risposta alle nuove licenze di esportazione imposte da Pechino sui minerali rari – risorse critiche per settori come l'elettronica, l'energia rinnovabile e la difesa. Queste mosse cinesi, definite da Trump come una "disgrazia morale", hanno minacciato di interrompere le catene di fornitura globali, con la Cina che controlla gran parte della produzione mondiale di questi materiali.
Tuttavia, nell'intervista del 19 ottobre, Trump ha difeso la sua strategia commerciale, sostenendo che la Cina ha "estratto trilioni di dollari" dagli USA per finanziare il suo esercito e sviluppo economico. Allo stesso tempo, ha attenuato la retorica: "Non sto cercando di distruggere la Cina. Penso che andremo bene con la Cina, ma dobbiamo avere un accordo equo". Ha inoltre elogiato Xi personalmente, definendolo "un uomo straordinario" la cui vita "è una storia degna di un grande film", e ha ribadito di avere un ottimo rapporto con lui. Questo contrasto con le minacce precedenti – come l'avvertimento di agosto che gli USA potrebbero "distruggere" l'economia cinese – suggerisce una tattica negoziale flessibile, con un incontro bilaterale previsto a fine mese in Corea del Sud durante il summit APEC.
Analisti interpretano questo come un tentativo di Trump di mantenere pressione senza chiudere le porte ai negoziati. Il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, incontrerà il Vice Premier cinese He Lifeng questa settimana per discutere di commercio, mentre il focus rimane sul potenziale summit Trump-Xi. Opinioni divergenti emergono: alcuni esperti, come quelli di Bloomberg, sostengono che la Cina stia già vincendo la guerra commerciale grazie al suo controllo sulle risorse strategiche, rendendo improbabile un "grande accordo" trumpiano in un contesto di controlli sulle esportazioni e tariffe come armi economiche. Altri, tuttavia, vedono spazio per compromessi, specialmente considerando le proiezioni della Banca Mondiale che prevedono una crescita cinese del 4,8% nel 2025 contro l'1,4% USA.
In conclusione, le dichiarazioni di Trump del 19 ottobre rappresentano un pivot diplomatico che ha iniettato ottimismo nei mercati, ma la complessità della relazione USA-Cina richiede cautela. Una distensione duratura potrebbe favorire la stabilità economica, mentre un'escalation rischierebbe di amplificare volatilità e incertezze.














